Ciao!
In questo articolo ti parlerò di come trasformare una routine in abitudine e perché è importante farlo.
Partiamo dall’inizio.
Qual è la differenza tra routine e abitudine?
Spesso usiamo i due termini indistintamente ma in realtà c’è una differenza, molto sottile ma fondamentale per la vita di tutti i giorni.
Quando si parla di routine si intendono quelle azioni per le quali bisogna impegnarsi e stare attenti a quello che si fa.
Questo significa che il cervello è molto concentrato su ciò che sta svolgendo.
Al contrario le abitudini non richiedono un pensiero cosciente. Praticamente il cervello entra in “risparmio energetico” e in questo modo è libero di focalizzarsi su altro.
Ma andiamo avanti e vediamo di capire meglio.
Perché è così importante trasformare una routine in un’abitudine?
Perché tutti viviamo di abitudini. Anche le persone che si dicono poco propense a uno stile di vita regolare, hanno abitudini incorporate nel loro quotidiano.
Le abitudini sono fondamentali per ottimizzare il tempo e migliorare la nostra produttività poiché ci permettono di risparmiare una risorsa molto importante: l’energia.
Un esempio? Immagina un’abitudine semplice, banale come quella di lavarti i denti ogni mattina. La tua vita diventerebbe molto difficile, se ogni volta dovessi riorganizzare mentalmente i tuoi pensieri per ricordarci di lavare i denti e poi per farlo.
Oppure pensa alla fatica quando hai imparato a guidare. Alle prime lezioni la concentrazione è altissima, ricordare la sequenza di azioni da compiere … quanto dispendio di energia! Dopo anni di guida tutto è diventato automatico o meglio dire un’abitudine.
Questo vale per tante piccole singole azioni che compiamo quotidianamente, oltre il 40% delle cose che facciamo ogni giorno (circa la metà del nostro tempo) non sono frutto di decisioni ma di abitudini.
Il processo di trasformare ogni singola routine in abitudine è un meccanismo automatico e naturale del nostro cervello. E perché avviene? Proprio perché, come abbiamo visto sopra, il cervello inserisce il “pilota automatico” che gli permette di risparmiare energie.
Massimo risultato minimo sforzo!
Ma allora, tutto può diventare un’abitudine? Non proprio, anzi sarebbe molto pericoloso.
Per evitarlo la nostra mente è in grado di mettere in atto un sistema che gli permette di capire di non rilassarsi troppo e, quando è il caso, di evitare che le abitudini prendano il controllo.
Il ciclo dell’abitudine si compone in tre fasi:
Input è Il segnale, una condizione particolare che porta a ricercare una gratificazione, compiendo un'abitudine;
La routine, cioè l’azione che compiamo subito dopo il segnale;
La ricompensa è la gratificazione che abbiamo ottenuto dopo la routine.
Il cervello apprende perché si basa sulla ricompensa finale. Un esempio molto semplice ma efficace per rendere l’idea: input: avere sete - routine: bere acqua - ricompensa: sentirsi dissetati.
Capire questi meccanismi aiuta quando si vuole mettere in atto una trasformazione da una routine ad un’abitudine o si vuole cambiare/creare una nuova abitudine.
Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di leggere: “L’importanza delle abitudini” di Charles Duhigg (lo trovi nella mia vetrina Amazon in fondo all'articolo nella sezione libri) oppureleggi il post che ho pubblicato su Instagram Habit Loop
Quali sono gli elementi necessari per trasformare un’azione in abitudine?
Creare un’abitudine non è semplice e richiede sforzo.
Perché i processi diventino automatici bisogna avere ben in chiari alcuni fattori senza i quali l’impresa verrà abbandonata:
STIMOLO
COSTANZA
DISCIPLINA
PERSEVERANZA
FORZA DI VOLONTÀ
Chiediti “perché voglio acquisire quell’abitudine?”
Definisci: obiettivi, motivazioni e vantaggi.
Pianifica Crea un piano d’azione con l’obiettivo che vuoi raggiungere. I programmi ben definiti e organizzati permettono di seguirli più facilmente.
Pratica regolarmente la nuova abitudine fino a quando non sarà saldamente radicata.
Aiutati con un promemoria per ricordarti di compiere quella determinata azione durante la giornata.
Non è finita qui! Ora arriva la notizia negativa.
Già come in tutte le medaglie c’è il suo rovescio.
Abbiamo ormai capito che il nostro cervello è una “macchina” perfetta, con grandissime potenzialità e capacità.
Ma c’è una cosa che non è in grado di fare … cioè distinguere le buone dalle cattive abitudini.
A quello ci devi pensare tu.
Tracciare, riconoscere, trasformare le nostre abitudini significa progettare il nostro futuro e plasmare la nostra vita.
Ora tocca a te.
Quale routine vorresti trasformare in abitudine?
Se credi di avere bisogno di una professionista che ti aiuti nell’organizzazione del tuo tempo e dei tuoi spazi creando nuove e sane abitudini scrivimi.
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A presto!
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