Ciao e bentornat@!
Spero tu abbia passato una bella estate, tra vacanze, riposo, le persone a cui vuoi bene e che il rientro non sia stato troppo traumatico (▶️ "7 consigli al rientro dalle vacanze")
Io sono riuscita a staccare un po’, ritrovare del tempo per me stessa e stare anche qualche giorno lontana dai social.
Per quanto riguarda il lavoro, l’estate è il periodo più tranquillo dell’anno, ho avuto quindi il tempo di pianificare i contenuti dei prossimi mesi sul blog, Instagram e creare degli articoli che spero ti potranno essere utili.
Inizio questo settembre con un argomento che, a mio parere, è molto importante
"il tempo e la sua gestione".
È importante come ci prendiamo cura del nostro tempo.
È importante a quali attività dedichiamo il tempo ed è importante il tempo che dedichiamo a noi stessi, a ciò che ci piace fare e ci fa stare bene.
La gestione del tempo è un discorso molto ampio poiché include i nostri obiettivi nella vita, quanto riusciamo ad essere produttivi nelle nostre attività, le abitudini che abbiamo e vari altri fattori che lo influenzano.
Come primo articolo dedicato a “il tempo e la sua gestione” ti parlerò dei
“ritardatari cronici”
A tutti capita di essere in ritardo ci sono però persone che lo sono perennemente: in ritardo!
Arrivando fino al punto di compromettere relazioni, amicizie e rapporti professionali.
Generalmente si pensa che dietro questo comportamento ci sia poco rispetto del tempo altrui, egocentrismo, menefreghismo ma non è sempre così. I motivi possono essere diversi e anzi anche sorprendenti e spesso inconsapevoli.
Leggiamo insieme cosa c’è dietro a questo comportamento.
Tralasciando cause di natura psicologica (*) di cui io non mi occupo poiché non ne ho la competenza, alcuni motivi che determinano l’essere costantemente in ritardo sono:
Arroganza – Per alcune persone è effettivamente un segno di egocentrismo e con questo comportamento sottintendono il loro “potere” cioè il loro tempo vale di più di quello degli altri.
Dire sempre si – Altre persone invece non vogliono deludere nessuno e si sobbarcano una serie di richieste che poi non riescono a gestire.
Sotto pressione - Alcune persone riescono ad attivarsi e concentrarsi solo sotto pressione e di conseguenza sono sempre in ritardo arrivando al punto di non riuscire a concludere nulla.
Testa tra le nuvole - Poi ci sono i sognatori che vivono con la testa perennemente da un’altra parte, i creativi, i distratti. Generalmente la loro mente viaggia su altri ritmi e si dimenticano spesso le cose.
Ansia – Questa categoria comprende chi è perennemente in ritardo a causa dell’ansia o paura verso gli impegni che li attende. Questo forma di stress spesso crea un circolo vizioso che causa un ulteriore accumulo di ritardo.
Sebbene, come abbiamo visto, esistano divere tipologie di ritardatari, da alcuni studi sono emerse delle caratteristiche che accomunano tutti i ritardatari cronici ed è un
“ingenuo ottimismo"!
Da studi fatti sembrerebbe che alcune persone abbiano una percezione del tempo alterata che li porta a sottostimare il tempo effettivamente necessario per svolgere determinate attività e di conseguenza accumulare più incombenze di quelle che possono realmente svolgere. Organizzare la giornata (o la to-do-list) secondo questa modalità cognitiva significa dare per scontato che tutto andrà bene senza imprevisti. Il ritardatario cronico non lo fa consapevolmente e non significa nemmeno che non si preoccupi degli altri, ma è semplicemente ottimista e crede di portare a termine con successo tutti i programmi che ha pianificato. Il problema è nella sua mente, si prefigura le attività della giornata sicuro di fare sempre tutto (e tanto) senza tenere conto dei probabili imprevisti.
Insomma, i ritardatari non lo fanno apposta, sono così proprio per natura.
Però possono smettere di farlo. Come? Con tanta forza di volontà e non seguendo l’istinto. Devono fissarsi l’obiettivo “non arrivare in ritardo” e applicarsi affinché possa essere raggiunto.
Ecco alcuni accorgimenti da mettere in pratica:
Organizzarsi meglio. Cioè calcolare sempre un margine di tempo per gli imprevisti e non sovraccaricarsi di impegni. Non si può fare tutto! Confrontare le proprie aspettative con la realtà.
Consultare l’orologio per avere una costante percezione del tempo.
Se si è consci delle proprie brutte abitudini cercare, giorno dopo giorno, di fare dei piccoli cambiamenti.
Rispettare i programmi e dedicarsi a meno cose ma con più attenzione.
No multitasking. È provato che i multitasker sono spesso in ritardo. Concentrarsi su una cosa alla volta.
Non sentirsi in colpa per i propri ritardi ma spiegare che si sta facendo del proprio meglio per migliorare.
Agli appuntamenti cerca di arrivare prima, non puntuale perché sarà automatico che si arriverà in ritardo! È un meccanismo psicologico: la mente si concentrerà sulla stima del tempo minimo necessario e non calcolerà gli imprevisti.
(*)Le motivazioni psicologiche sono molto più sottili e legate al modo con cui è vissuto il rapporto con gli altri, bisogni, paure che possono avere radici lontane. Motivazioni legate alla percezione di sé come persona meritevole o meno, alla stima di sé, oppure alla paura del rifiuto e dell’abbandono o alla rabbia verso imposizioni e doveri.
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Ti aspetto la settimana prossima con un altro interessante argomento, “come risolvere gli imprevisti all’ultimo momento”.
A presto!
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