Decluttering dalla A alla Z
Cosa ci tiene legati alle cose che fanno parte del nostro passato?
È possibile che fare decluttering delle cose del passato generi tristezza?
Questa è una domanda che mi viene posta molto spesso. E la risposta è SI!
Riordinare gli oggetti che fanno parte della nostra vita, soprattutto da tanto tempo, può generare una vasta gamma di emozioni, tra cui anche la tristezza.
Nel corso degli anni tendiamo ad accumulare e conservare oggetti che con il tempo rimangono inutilizzati perché non fanno più parte della nostra vita o semplicemente non ci piacciono più ma che acquistano un potere evocativo enorme e fortemente condizionante.
Oggetti che ci tengono ancorati al passato ed impediscono di fare un passo in avanti sul qui e ora.
Il decluttering non è solo “buttare via” ma è anche un percorso emotivo, psicologico e molto complesso. Coinvolge scelte, decisioni da prendere e ci fa fare i conti con il nostro passato e il nostro presente.
Tutti gli oggetti che entrano a fare parte della nostra vita – in qualsiasi forma essa sia - inevitabilmente creano un legame che può essere di diversa natura e questo dipende dal tipo di oggetto, dalla circostanza in cui ne siamo entrati in possesso e anche dal proprio carattere.
La maggior parte di ciò che possediamo è il frutto di nostre scelte e di conseguenza determinano i nostri gusti, lo stile di vita, il nostro carattere, insomma sono scelte che parlano di noi. In questo caso fare decluttering significa mettere in discussione la propria capacità di scelta, implica anche doversi definire o ridefinire come identità ed accettare i cambiamenti.
Poi c’è un’altra categoria di oggetti, non scelti da noi, ma che ci sono stati regalati, donati o ereditati (a volte anche non voluti). In questo caso, spesso, il sentimento che ne deriva è il senso di colpa.
Gli oggetti raccontano la nostra storia e sono una traccia tangibile del nostro passato. Abbiamo paura a separarcene perché abbiamo la sensazione di lasciare andare una parte di noi, di rinnegare o perdere qualcosa, inoltre, si percepisce una sensazione di tradimento.
Cosa si muove nella nostra mente?
Nostalgia La nostalgia è un sentimento che spinge a desiderare il ritorno a un periodo passato, un passato che con il tempo è stato rimpianto e idealizzato. Gli oggetti vengono quindi associati a momenti, persone o periodi della vita che non ritorneranno più e che non si vuole lasciare andare.
Addio a capitoli passati. Distaccarsi da alcuni oggetti viene percepito come congedo da una parte di vita passata e viene addirittura vissuto come un lutto per ciò che è stato.
Riconoscimento del tempo trascorso Questo processo mette in luce quanto tempo sia passato da quando sono stati acquistati determinati oggetti. Quindi la consapevolezza temporale porta a riflettere sulla propria vita suscitando malinconia.
Decisioni difficili Dovere prendere decisioni difficili su cosa tenere e cosa eliminare porta a riflettere sulle scelte passate e sulle priorità attuali. Rendersi conto che è arrivato il momento di prendere delle decisioni può generare ansia, stress emozioni negative.
Attaccamento emotivo L'attaccamento emotivo può derivare da legami affettivi profondi e rendere difficile staccarsi da ciò che è familiare e confortante.
Paura dell'ignoto Anche l'incertezza del futuro genera ansia e paura. Staccarsi dal passato può essere visto come un passo verso l'ignoto quindi mantenere la familiarità del passato da più sicurezza.
Cambiamenti Eventi significativi nella vita, spesso generano resistenza al cambiamento e si rimane ancorati al passato per paura di perdere il senso di stabilità.
Sensazione di perdita La paura della perdita, sia essa materiale, emotiva o legata a persone care, crea una resistenza a staccarsi dal passato. Gli oggetti e le situazioni associate al passato vengono visti come una sorta di ancoraggio emotivo.
Rimpianto Le persone si sentono preoccupate di prendere decisioni che potrebbero risultare errate e di dover affrontare rimpianti legati al passato.
Cicli di pensiero negativi Modelli di pensiero negativi, come concentrarsi su errori passati o rimpianti, possono ostacolare la capacità di guardare al futuro con ottimismo e di staccarsi dal passato.
Cultura e socialità Anche i fattori culturali o sociali possono influenzare l'attaccamento al passato. Alcune culture danno un forte valore alla tradizione e la continuità, rendendo difficile allontanarsi/staccarsi da pratiche e modi di vita radicati nel passato.
Il decluttering è un viaggio tra i nostri oggetti.
Lo scopo del viaggio è portare la persona a lasciare andare ciò che non è più utile, che trasmette emozioni negative e bloccanti. Il decluttering deve essere visto come qualcosa di positivo e quindi bisogna focalizzare le proprie energie su questo aspetto. La chiave per affrontare tutto ciò che abbiamo visto prima è avere la consapevolezza delle emozioni che emergono e saperle accettare.
Dopo aver completato il decluttering si sperimenta un senso di realizzazione e soddisfazione nel liberarsi del superfluo e nell'organizzare lo spazio.
Liberarsi da oggetti inutili porta a una maggiore chiarezza mentale. La semplificazione dello spazio può facilitare la concentrazione e ridurre lo stress.
Fare decluttering può aiutarti a riconsiderare il valore delle cose nella tua vita e a adottare una prospettiva più chiara su ciò che è davvero importante.
Liberare spazio simboleggia l'apertura a nuove esperienze e opportunità. Creare spazio non solo fisico ma anche mentale.
Come affrontare il decluttering?
Prima di iniziare il decluttering, prenditi del tempo per riflettere sulle tue emozioni. Riconosci e accetta i sentimenti legati al decluttering e ai traumi irrisolti. La consapevolezza è il primo passo.
Non sentirti obbligato a eliminare tutto in una sola volta. Il processo di decluttering può essere graduale e flessibile. Inizia con piccoli passi e permettiti di procedere a un ritmo che ti fa sentire a tuo agio.
Se possibile, coinvolgi amici, familiari o, meglio ancora, un professionista del settore. La condivisione delle tue emozioni può alleggerire il carico e offrirti prospettive diverse.
Durante il decluttering cerca di concentrarti sugli oggetti che portano gioia e positività nella tua vita. Questo contribuisce a creare un ambiente più favorevole e a sostenere il benessere emotivo.
Prenditi del tempo per riflettere sul significato degli oggetti prima di eliminarli. Questo ti aiuterà a comprendere meglio le tue emozioni legate a quelle cose e a fare scelte più consapevoli.
Riconosci e celebra i progressi che fai durante questo processo. Ogni passo avanti è un successo, e apprezzare il tuo impegno può rafforzare la tua resilienza emotiva.
“Ricordiamo con gli oggetti, non grazie a loro”
Come hai visto il nostro legame con gli oggetti è profondo e complesso. Spesso, tendiamo a credere che gli oggetti siano portatori di ricordi, custodi tangibili dei momenti che abbiamo vissuto. Tuttavia, se riflettiamo attentamente, ci rendiamo conto che i ricordi non risiedono negli oggetti stessi, ma piuttosto dentro di noi. Gli oggetti possono fungere da catalizzatori ma la vera essenza è custodita nella nostra mente e del nostro cuore e sopravvivono, intatti e indelebili.
Quindi ricordiamoci sempre che il vero tesoro risiede nella nostra capacità di conservare e rivivere quei momenti, indipendentemente dalla presenza fisica degli oggetti stessi.
Nel prendere coraggio e lasciar andare ciò che è legato al passato, ci apriamo alla possibilità di creare nuovi ricordi e nuovi legami significativi. Ogni oggetto che rilasciamo è un passo verso una maggiore libertà e serenità interiore. Quindi, mentre diciamo addio agli oggetti del passato, diamo il benvenuto al presente e al futuro con apertura e gratitudine. Il decluttering non è solo un atto di liberazione, ma anche di rinascita.
Il mio lavoro di Professional Organizer non si occupa solo dell’aspetto pratico, come si fa, come gestire la mole di oggetti, cosa fare delle cose eliminate. Ma offro anche il mio supporto per aiutare il cliente a sbloccarsi, a non perdere di vista l’obiettivo e a riscoprire un rapporto autentico con gli oggetti.
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