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DECLUTTERING - 5 paure che spingono ad accumulare

Aggiornamento: 20 ago

Decluttering dalla A alla Z


Ecco un tema che suscita sempre grande interesse ma anche dubbi e paure.


DECLUTTERING


Siete sempre in tanti a chiedermi di parlarne allora ho pensato di dedicare la prima parte di quest’anno ad un progetto proprio legato a questo argomento.

Di cose da dire ce ne sono tante quindi la mia idea è stata di creare un percorso diviso in varie tappe rivolto ad analizzare, di volta in volta, i problemi principali legati al decluttering, capire quando e perché farlo, conoscerne i benefici e di conseguenza avere un approccio con questa pratica più sereno e con meno ansie e paure.

 

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

 

Alcune persone riescono a fare decluttering in modo del tutto naturale.

Altre, per iniziare, hanno bisogno di uno stimolo.

Infine, c’è una categoria di persone che sentono la necessità di eliminare, capiscono che per il proprio bene fisico e mentale ce ne sarebbe bisogno ma sono frenate da ansie e paure.

 




QUALI SONO LE PRINCIPALI PAURE CHE FRENANO IL DECLUTTERING?

 

  1. Ansia per il futuro. Accumulare oggetti che potrebbero servire prima o poi. Questo comportamento indica la paura del futuro, c’è insicurezza, la paura di sbagliare e di non essere preparati a quello che accadrà. La verità è che non si può controllare ciò che sarà (che in realtà non esiste), e cercare di farlo non farà mai vivere il presente poiché il pensiero sarà sempre rivolto a “quello che potrebbe succedere” … forse!

  2. Attaccamento al passato - Accumulare per una forma di attaccamento emotivo, la paura di perdere il passato e cancellare una parte di vita. Un qualsiasi oggetto, dal momento che entra a far parte della nostra vita viene legato ad un ricordo e all’emozione che scatena. Fin qui tutto bene, è normale. Il problema nasce quando questo meccanismo diventa una rete che imprigiona al passato e ai ricordi. In questo caso bisogna essere capaci di analizzare e capire quanto il passato influenzi il presente e non lascia la libertà di vivere l’IO di adesso.

  3. Valore venale - Il senso di colpa di avere investito denaro e percepire quindi una perdita finanziaria. Il costo sembra essere una ragione valida per tenere tutto. Ma in realtà non è proprio così. Ogni oggetto è qualcosa di cui ci si deve prendere cura e, oltre alla spesa iniziale, costa in tempo, spazio ed energia. Non è anche questo uno spreco? Vale veramente la pena tenere tutto? O si sta dando spazio solo al proprio senso di colpa?

  4. Resistenza al cambiamento - La paura legata ad affrontare il cambiamento. In questo caso si tende a lasciare le cose come sono, anche se generano sofferenza, nel tentativo “errato” di mantenere un equilibrio e non volere correre rischi. Ma il cambiamento fa parte del ciclo naturale della vita, si va avanti e bisogna prendere coscienza del proprio IO di adesso e lasciare andare ciò che non ci rappresenta più.

  5. Infine, va considerato che ci può essere una combinazione di più paure che si sovrappongono.


PS: Liberarsi dal superfluo non è una condizione necessaria per vivere il presente in modo consapevole, ma può essere un ottimo presupposto per lasciare andare ciò a cui siamo legati per una forma di attaccamento a ciò che è accaduto in passato o ciò che potrebbe accadere, e che non ci fa apprezzare completamente la vita come si presenta.

 





CONSIGLI

Per esperienza ti dico che affrontare il decluttering, soprattutto in questi casi, è emotivamente impegnativo quindi bisogna mettere in conto che ci saranno delle sfide da affrontare durante il cammino. Ma è possibile rendere il processo più gestibile e meno stressante.

Ecco alcuni consigli.

 

Consapevolezza – La prima cosa da fare è identificare le tue paure ed esserne consapevole.

Per superare queste paure guarda il processo non come una privazione bensì come un'opportunità di crescita personale e di semplificazione di vita. L'obiettivo è creare uno spazio che rifletta le tue esigenze e priorità. Fare decluttering significa considerare l’IO di adesso, essere in armonia con la fase in cui si stai vivendo e scegliere con cosa andare avanti.

Perdono – È molto importante essere indulgente con te stessa durante tutto il processo. Fai tesoro e impara degli errori del passato, perdonati e non colpevolizzarti.

Piccoli passi - Non devi sentirti in obbligo di eliminare tutto in una volta. Il percorso di decluttering può essere graduale e flessibile. Inizia con piccole cose (ad esempio un cassetto) e procedi ad un ritmo che ti fa sentire a tuo agio. Puoi anche procedere per categoria ad esempio: libri, vestiti, piatti, … L’importante è cominciare! Abituati gradualmente a fare delle scelte e a valutare. Piano piano acquisterai sempre più sicurezza e potrai passere allo step successivo. Ricorda, il decluttering è un processo individuale ed è importante rispettare i propri tempi.

Visualizzare - Focalizzati sul beneficio finale del decluttering, uno spazio più organizzato, una mente più chiara e meno stress. Tenere sempre a mente “l’obiettivo finale” ti aiuta ad essere motivata e ad affrontare le paure fornendoti una visione positiva del risultato finale.

Obiettivi - Imposta obiettivi realistici e raggiungibili per ogni sessione di decluttering. Questo ti permette di misurare i progressi e di mantenere il controllo della situazione.  Un piccolo consiglio: scrivi gli obiettivi e i successi su un quaderno/diario.

Perché? - Ogni volta che esiti su un oggetto, domandati “perché lo sto tenendo?”. E rifletti sulla sua utilità attuale e sulla connessione emotiva che hai con esso. Chiederti “perché” è di grande aiuto per riuscire a prendere la decisione giusta.

Il trucco della scatola – Sei in dubbio se eliminare un oggetto? Usa il metodo della scatola e mettilo in "stand by". Se dopo un periodo di tempo non lo hai utilizzato o cercato, valuta se è arrivato il momento di eliminarlo.

Questo metodo lo trovo molto efficace poiché aiuta ad un distacco graduale. Ma attenzione a non abusarne e quindi invece di fare decluttering stai facendo solo uno spostamento. Cconsiglio, scrivi la data sulla scatola. Ti aiuterà a dare un senso reale al tempo che è passato da quando hai riposto l’oggetto (vale anche per l’abbigliamento).

Chiedi supporto - Coinvolgi amici o familiari di fiducia. Il supporto di altre persone ti fornisce una visione esterna più imparziale ed è di grande aiuto a condividere il carico emotivo.

Puoi anche considerare di avvalerti dell’aiuto di un professionista come me. Con i miei strumenti posso fornirti una consulenza personalizzata e professionale.

 

 

CONCLUSIONI

 

Erroneamente si pensa che il decluttering riguardi gli oggetti, ma non è così.

In realtà riguarda la persona.

L’esterno non è altro che il riflesso di ciò che abbiamo internamente.

Molto spesso e inconsciamente vengono accumulate cose per colmare le insicurezze, per calmare i malesseri interiori, per riempire dei vuoti. Viene quindi dato all’oggetto un valore troppo importante e in esso si cercano le risposte per assecondare dei bisogni.

SBAGLIATO!

Così facendo ci lasciamo condizionare, alteriamo la realtà e invece di possedere cose il cui compito è quello di supportarci nella vita di tutti i giorni, ne diventiamo schiavi.

Quindi quello che bisogna fare è spostare l’attenzione, dall’oggetto a noi stessi.

Per un buon decluttering è fondamentale cambiare il modo di vedere le cose sei tu a possedere gli oggetti e non il contrario.

Adottare questo punto di vista ti aiuterà a lasciare andare e di conseguenza imparerai anche a scegliere. 


Spero che tu abbia trovato interessante questo articolo.

Se non vuoi perderti il prossimo e desideri fare questo percorso “Decluttering dalla A alla Z” iscriviti subito al blog.


Il prossimo articolo “Quando l’accumulo diventa un problema”.



A presto!






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